A journey through intriguing tunnels and mysterious shortcuts of the TimeSpace

Articoli con tag ‘dimensioni parallele’

Chi accetterebbe una società con un proprio “gemello” spaziotemporale?

Da anni sono un appassionato lettore della serie di fumetti di fantascienza "Nathan Never" (Sergio Bonelli ed.). In particolare per il tema trattato in questo blog può interessare il n. 120 (maggio 2001), intitolato "Infiniti universi" (testi di Michele Medda e disegni di Roberto De Angelis)

L'eroico Nathan dell'agenzia privata Alfa si viene a trovare, nell'anno 2199, all'interno di una base militare abbandonata, sulle tracce del professor Sheckley.  Qui scopre una distorsione temporale e suo malgrado viene risucchiato in un tunnel che lo proietta in una dimensione parallela. Questa è solo una delle infinite dimensioni possibili, e lì si imbatte in un altro Nathan Never (un "gemello-parallelo" prodotto da diverse scelte effettuate nel proprio passato) che al suo contrario vive da fuorilegge, finchè non viene ucciso. Nathan è sconvolto per tale esperienza e scopre che l'apparecchiatura inventata da Sheckley sfrutta l'enorme potenziale energetico terrestre per creare una frattura tra le linee spaziotemporali, quindi riesce a tornare alla dimensione di partenza. Ritenendola estremamente sconvolgente e pericolosa per l'umanità, decide di distruggerla immediatamente e fa quindi esplodere l'intera base per seppellire per sempre il suo segreto.

Tuttavia le cose non finiscono qui… Un altro Nathan Never, un altro degli infiniti suoi possibili "gemelli-paralleli", viene a fargli visita da un'altra dimensione, nata dal fatto che lui stesso in passato ha effettuato diverse scelte, e in particolare tornando alla base militare prende la decisione opposta: cioè non distrugge la macchina di Sheckley, ed anzi decide di usarla!

NN1: "Che cosa hai fatto?"  (…)
NN2: "Ho pensato che forse quella macchina avrebbe potuto darmi quello che volevo… Quello che vogliamo tutti in fondo… Una seconda possibilità… Così ho cominciato a esplorare le dimensioni parallele… A scoprire le infinite alternative alla mia vita… O alla nostra vita, se preferisci…"  (…) Il trasferimento dimensionale è una sorta di teletrasporto… Il tuo corpo non "viaggia" in senso letterale… Viene disintegrato e reintegrato in un'altra dimensione… " (…)
NN1: "Va bene… Credo di aver sentito abbastanza. Adesso voglio sentire solo una cosa: che cosa diavolo vuoi da me?"
NN2: "Semplice: voglio che tu divida questo segreto con me. Voglio fare una società… La Nathan&Nathan Associated… Che ne dici?"
NN1: "Dico che per fortuna io sono il Nathan Never che sono e tu invece sei tu. Perchè tu sei pazzo." (…)

[il Nathan "vero", o per meglio dire quello ordinario come lo conosciamo dalla serie di fumetti di fantascienza, a questo punto critica il suo clone infradimensionale soprattutto per l'immoralità oltre che per l'alterazione del corso degli eventi, per gli immensi rischi di interferire nei mondi paralleli visitati ad ogni minima scelta, azione o persino parola. Il secondo Nathan, il "viaggiatore", ammette ovviamente l'esistenza di questi rischi, tuttavia ha sempre adottato la strategia di estrema e rigorosa prudenza, agendo sempre di nascosto, e muovendosi oltre che nell'ombra solo in quelle dimensioni dove le loro vite, i loro cammini o linee spaziotemporali, differiscono molto poco per attutire eventuali effetti imprevisti e indesiderati…]

NN2: "Ma se tu ed io siamo d'accordo, non c'è bisogno di nascondersi. Io vivo nel tuo mondo, al tuo posto, per un po', e tu vivi nel mio… O in quello che ti pare… Puoi trovare anche tu un altro Nathan con cui accordarti… E potremmo vivere tutte le vite che vogliamo nel modo che vogliamo."
NN1: "Te lo ripeto: sei un pazzo."
NN2: "Perchè? Sono pazzo perchè infrango le regole? Le regole stabilite da chi? Da Dio? Dalla Natura? Dal Destino? (…) Hai avuto un'occasione e l'hai sprecata… Ti è stata data la possibilità di tornare nel passato e cambiarlo… [avrebbe potuto salvare la vita di un'amica] … E non l'hai fatto!"
NN1: "Volevo salvarla! Dovresti saperlo! (…) Ma il mio, il nostro alter ego, mi ha trattenuto… E sai una cosa? Alla fine ho capito che era giusto così"
NN2: "No, non era giusto così." (…)
NN1: "Mi sono detto che la mia vita era quella avevo vissuto fino a quel momento, unica e irripetibile, e se era andata così era segno che doveva andare così…"
NN2: "Perchè, in ossequio a chi? Siamo noi gli unici arbitri del nostro "destino"… (…) Ci sono solo io. E ci sei solo tu. Tu e la possibilità di vivere la vita che vuoi… Ed è quello che ti offro. La possibilità di provare… (…) Qua dentro c'è un microchip che funziona come distorsore dimensionale. Per attivarlo è sufficiente che tu faccia una piccola pressione sul tasto a destra. Il display visualizzerà la data corrente nella dimensione cui accederai… (…) Beh… Pensaci, ci vediamo prossimamente…"
NN1 [mentre NN2 svanisce in graduale dissolvenza]: "Ehi! Aspetta un momento!"
NN2: "Aspetta che cosa? Non bisogna aspettare "un" momento, Nathan, bisogna cogliere quello giusto".

E voi che ne pensate? Quale Nathan dice il giusto? Ma esiste la "cosa giusta", ha senso la domanda?

CARPE DIEM … Cogli l'attimo fuggente.